Questi itinerari sono disponibili su richiesta di singoli e gruppi, per chi volesse unirsi a un gruppo già costituito è possibile consultare il calendario deii prossimi eventi
Inizio: Colosseo (Metro Colosseo, Parking Colle Oppio)
Fine: Piazza Venezia (Teatro di Marcello)
Visita al cuore archeologico della città eterna: inizieremo con l’Anfiteatro Flavio meglio noto come Colosseo, luogo di spettacoli cruenti; dopo aver ammirato l’Arco di Costantino attraverseremo il Foro Romano, il centro politico e religioso durante l’intera storia di Roma dalle origini al suo declino. La visite terminerà sul colle del Campidoglio con la meravigliosa piazza michelangiolesca in cui campeggia la statua dell’imperatore Marco Aurelio e dove è possibile godere della vista sul Foro Romano e sul Palatino nel loro complesso.
Biglietti di ingresso: Prenotazione ingresso gruppi Colosseo
Durata 3 o 4 ore
Visite Guidate di Roma Antica Colosseo Foro Romano Palatino Campidoglio Prenotazione ingress senza fila saltafila
Inizio: Piazza Venezia (Teatro di Marcello)
Fine: Circo Massimo (Metro Circo Massimo, Lungotevere Aventino)
Durata 3 o 4 ore
Iniziando dal Foro di Traiano, il più vasto tra i Fori Imperiali, su cui si erge la magnifica Colonna Traiana che reca in bassorilievo le gesta dell’imperatore, proseguiremo visitando i Mercati Traianei, la Basilica Ulpia e l’ampia piazza, ovvero letteralmente il foro. Da qui potremo gettare uno sguardo sui Fori di Augusto, difeso da un alto muro che lo separava dalla popolosa Suburra, di Nerva, di Cesare e il recente scavo del Forum Pacis. Passando intorno al Vittoriano, noto altrimenti come Altare della Patria, monumento in stile eclettico ispirato all’architettura classica e che oggi rappresenta la memoria militare dell’Italia unita, passeremo all’area del Teatro di Marcello e da qui al Portico di Ottavia.
Da li andremo alla scoperta dei due più antichi fori commerciali della città: il foro Boario con i pressoché intatti Templi Repubblicani di Ercole e di Portuno, ed il Foro Olitorio con i resti dei tre Templi Repubblicani inglobati nella Chiesa di San Nicola in Carcere, e quelli dell’Area Sacra di Sant’Omobono, tra le più antiche aree di culto della Roma Antica. Attraverseremo il Velabro, luogo mitico del lupercale dove vennero trovati Romolo e Remo allattati dalla Lupa, e dove, passando dall’Arco degli Argentari a quello di Giano, la visita termirerà al Circo Massimo.
Non ci sono Biglietti di Ingresso.
La “regina viarum” come veniva definita la prima delle vie consolari costruita dal console Appio Claudio Cieco nel 312 a.C. è certamente la meglio conservata nel suo aspetto originario: lungo le prime 8 miglia dalla porta San Sebastiano nel cuore di un tratto di Campagna Romana vi sono centinaia monumenti sepolcrali di ogni dimensione e foggia unica testimonianza della pietas romana, Tomba di Cecilia Metella, Villa e Circo di Massenzio.
Pranzo
L’itinerario proseguirà con La Villa dei Quintili. I fratelli Sesto Quintilio Condiano e Sesto Quintilio Valerio Massimo, noti personaggi della vita pubblica romana ricordati dalle fonti letterarie anche per la cultura, l’abilità militare, la concordia e la ricchezza, furono consoli nel 151 d.C. e ricoprirono importanti incarichi anche in Grecia e in Asia, durante il regno degli imperatori Antonino Pio e Marco Aurelio. L’imperatore Commodo li fece uccidere nel 182 d. C. con l’accusa di aver congiurato contro di lui e confiscò tutte le loro ricchezze compresa la splendida villa sulla via Appia dove amò risiedere lontano dai frastuoni della città. Oggi restano imponenti rovine di uno splendido complesso termale, dei saloni, delle strutture agricole, dell’abitazione vera e propria. Alla suggestione dei ruderi si aggiunge la magia di un luogo ricco di storia e bellezza ma anche testimone delle tragedie vissute dai suoi proprietari.
Biglietti di ingresso:
“Quando tornai a Roma dalla Spagna e dalla Gallia … compiute felicemente le imprese in quelle provincie, il Senato decretò che per il mio ritorno si dovesse consacrare l’ara della Pace Augusta presso il Campo Marzio e dispose che in essa i magistrati, i sarcedoti e le vergini vestali celebrassero un sacrificio annuale” (Res gestae divi Augusti 12,2).
L’escursione inizierà da piazza Augusto Imperatore, con la visita alle maestose rovine del Mausoleo imperiale che ospitò le spoglie degli imperatori della dinastia Giulio-Claudia, per proseguire con l’Ara Pacis, l’altare augusteo oggi riaperto dopo la radicale ricostruzione del contenitore disegnato dall’architetto americano Richard Meyer. Negli intenti dell’imperatore completava il grande complesso la Meridiana il cui gnomone, realizzato con un obelisco egizio, venne ripristinato nel ‘700 e campeggia oggi a piazza Montecitorio, ancora in parte funzionante.
Proseguiremo poi verso il Pantheon, il tempio edificato da Agrippa, genero e intimo amico di Ottaviano Augusto, con la spettacolare cupola emisferica autentico capolavoro dell’ingegneria romana e modello di tutte le cupole successive. Le Terme di Agrippa, le prime terme pubbliche di Roma e il Tempio di Nettuno ci condurranno sino al Ghetto.
Pranzo
Nel pomeriggio visiteremo il Portico d’Ottavia, dedicato alla sorella dell’Imperatore, e il teatro di Marcello, il giovane nipote di Augusto designato quale suo successore e morto prematuramente. La visita terminerà al Foro di Augusto, lungo la via dei Fori Imperiali, con le rovine del Tempio di Marte Ultore.
Biglietti di ingresso:
Passeggiata volta a colmare i pochi metri e gli ancor meno secoli che separano il Titulus Paleocristiano, accertato sin dal 595 d.c. e perfettamente integro nella sua veste architettonica, dalle eleganti Terme Antoniniane, vera vetrina della magnificenza di Roma per i viaggiatori provenienti dalla Regina Viarum
Era sicuramente il tempio egizio più antico e più sfarzoso di Roma, si trovava nella zona tra il Pantheon e la chiesa di Sant’Ignazio, e doveva misurare metri 240 x 60. Era stato costruito nel 43 a.C., e nel corso dei secoli molti imperatori lo avevano restaurato e arricchito di opere d’arte. I resti del tempio si trovano sotto il Palazzo del Seminario e le chiese di Santa Maria sopra Minerva e Santo Stefano del Cacco. Era un complesso formato da tre parti: una lunga piazza scoperta decorata da obelischi e sfingi; una area centrale con monumentali archi di ingresso sui due lati corti; una struttura di forma semicircolare con portico e il tempio vero e proprio sul fondo, proprio dove oggi c’è la chiesa di S. Stefano del Cacco (lo strano nome deriva dal ritrovamento di una statuetta egizia rafigurante un babbuino: il popolino l’aveva chiamata “macacco” (ossia il macaco), in seguito abbreviato in “cacco”). Il monumento era arricchito da sculture di varie dimensioni e da obelischi: molti di questi materiali sono riconoscibili per le vie di Roma e in vari musei. Dall’Iseo e Serapeo campense provengono gli obelischi di Piazza Navona, Piazza della Rotonda, Piazza della Minerva.
Le sculture sono numerosissime tra cui i due leoni ai piedi della scalinata che porta a Piazza del Campidoglio
Ci sono poi la cosiddetta “Madama Lucrezia”, una statua in Piazza San Marco,; un colossale piede di marmo che apparteneva ad una statua di culto egizio. E la statuetta di una gatta in marmo murata sul primo cornicione all’angolo di palazzo Grazioli, sull’omonima piazza Grazioli, e che dà il nome a via della gatta.
Non sono previsti Biglietti di ingresso.
“Mi sembra che la grandezza dell’impero romano si riveli mirabilmente in tre cose, gli acquedotti, le strade e le fognature” (Dionigi di Alicarnasso).
Passeggiata in un angolo poco noto della città, dove ancora oggi tale grandezza è concretamente tangibile.
La centrale termoelettrica intitolata a Giovanni Montemartini è oggi uno splendido spazio museale che ospita oltre quattrocento sculture dei Musei Capitolini, trasferite in occasione della ristrutturazione del complesso capitolino. Aperta al pubblico nel 1997 costituisce uno straordinario esempio di archeologia industriale riconvertito in sede museale per creare un nuovo polo espositivo dei Musei Capitolini. Accanto ai vecchi macchinari produttivi della prima centrale elettrica pubblica romana, sono esposti capolavori della scultura antica e preziosi manufatti rinvenuti negli scavi della fine dell’Ottocento e degli anni Trenta del 1900, le due stagioni più feconde dell’archeologia romana.
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